Ultimamente mi fioccano inviti come nemmeno a Natale 🙂
The last but not the least da Il Mezzo Mondo di Uescivà, sull’onda di questo bellissimo post.
Pensare ai miei sogni, veri o presunti, realizzati e non, mi fa un po’ “tirar le somme” dell’ultimo dell’anno, solo che siamo a marzo, perciò è più difficile!
Mi fa pensare a chi sono ora ed a chi ero prima, ma a sbalzi, cronologici e di umore.
Io i sogni li ho sempre semprissimo avuti, questo sì, ma non a cassetti, a bauli proprio.
Sono una che sogna a più strati, un punto dal quale partono molteplici frecce di diversa lunghezza sempre e solo verso l’infinito (certamente l’ambizione non mi difetta)…
E ritrovando me, prima bambina, poi adolescente, poi giovincella ed ora qui…
Bé, sì, una cosa è rimasta.
Volevo diventare mamma.
E, che culo, ce l’ho fatta.
Perché fortuna?
Perché ce l’ho fatta proprio nel modo che speravo, nel modo più banale, nel modo più normale: quando l’ho desiderato davvero, ad un’età in cui col divertimento hai già dato (leggi: maggiorenne), con un uomo che tutt’ora mi ama (questa era la parte più difficile!), con la gioia della famiglia (vedere mio padre con i lacrimoni… Altro che Mastercard!), con un futuro da potergli garantire.
E se ci guardiamo intorno non è davvero per nulla scontato.
Ed ora il pippone pesantissimo, robe che neanche Napolitano in diretta nazionale sulla RAI: i sogni vi faranno rialzare nei vostri momenti più duri.
Anche quelli più scemi, ma scemi proprio.
Perché i sogni dentro hanno la luce.
“Per realizzare il proprio sogno, ha bisogno di volontà salda, e di un immensa capacita’ di abbandono. Sebbene egli abbia un obiettivo, il cammino per raggiungerlo non e’ sempre quello che immagina.”
Manuale Del Guerriero Della Luce, Paulo Coelho
Anche addormentarsi immaginandosi a Los Angeles, che vai in tal locale con le tue amiche (chiaramente, inutile dirlo, sei giovane, single e figherrima), incroci Johnny Depp (che caso! Anche tu qui?!?!) e lo stendi con lo sguardo… -dovrebbe seguire film mentale di tresca libidinosa, ma, ahimè, arrivata a quel punto di solito l’unica che rimane “stesa” sono io… Dal sonno!)-
Banale? Certo.
Ma è il tipo di banalità idiota che ti permette di mollare tutte le preoccupazioni fino al mattino.
Ben vengano anche i sogni stupidi e non solo quelli “della vita”.
(Stasera sogniamo tutte Johnny?? Dai che è terapeutico, cazzo!)
9 marzo 2014 alle 9:28
Johnny forever! 🙂
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